Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori: Blue Lakes contribuisce alla tutela della biodiversità e degli habitat di interesse conservazionistico.
Le zone umide sono riconosciute dall’Unione Europea di fondamentale importanza per la conservazione dell’avifauna. Decine di migliaia di uccelli migratori trovano nei laghi un habitat sicuro per fermarsi alcuni giorni e ripartire verso destinazioni diverse.
Garda, Bracciano Trasimeno, Lago di Costanza e Chiemsee sono i laghi italiani e tedeschi coinvolti nel progetto LIFE Blue Lakes che, oltre a rappresentare importanti punti di osservazione lungo le rotte seguite dai migratori, sono un mezzo importante di conoscenza per definire lo stato di conservazione degli ecosistemi e degli habitat e come sia fondamentale tutelarle e proteggerle sensibilizzando cittadini e istituzioni.
Nella Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori, Legambiente, che è capofila del progetto LIFE dedicato alla tutela dei laghi dalle microplastiche, ricorda che uno degli obiettivi delle celebrazioni è proprio quello di porre all’attenzione di tutti l’importanza della tutela della biodiversità e degli habitat di interesse conservazionistico per gli uccelli migratori. Una necessità tanto più impellente se si tiene conto del fatto che, nonostante il declino della biodiversità sia uno dei maggiori problemi ambientali che l’umanità si trova ad affrontare, ancora oggi la portata e la gravità delle conseguenze di questo fenomeno non sono percepite dal grande pubblico e dalla gran parte dei decisori politici.
In questo contesto si inserisce il lavoro del progetto LIFE Blue Lakes, che ha l’obiettivo di ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, concorrendo alla tutela delle acque interne e al coinvolgimento delle istituzioni affinchè intervengano nella promozione di iniziative legislative a tutela dei laghi a livello nazionale ed europeo.
Negli ultimi anni, quelli che una volta potevano essere definiti “habitat sicuri” vengono fortemente minacciati dall’inquinamento da plastiche.
Un modo in cui la plastica colpisce gli uccelli acquatici è attraverso l’ingestione. Gli uccelli migratori spesso scambiano la plastica per cibo ma non possono digerirla. Gli oggetti di plastica possono rimanere bloccati nel tratto digestivo, o bloccando la gola e causando il soffocamento, o accumulandosi e riempiendosi nello stomaco che può portare alla malnutrizione e alla fame.
Un altro modo in cui la plastica costituisce un pericolo per gli uccelli acquatici è attraverso l’impigliamento. Poiché la plastica non si decompone, gli oggetti galleggianti come gli attrezzi da pesca, i filamenti lunghi e gli oggetti a forma di anello minacciano gli uccelli acquatici con ferite, mobilità impedita e annegamento.
Le microplastiche contribuiscono sempre più alla piaga dell’inquinamento plastico. Queste provengono sia da piccole plastiche come le microsfere, sia dalla degradazione di oggetti più grandi. Le microplastiche sono comunemente ingerite dalle specie preda che sono poi consumate a loro volta dagli uccelli predatori.
(dal Rapporto “Uccelli acquatici e plastica”, il primo del suo genere presentato ai governi al AEWA MOP7 Agreement on the Conservation of African-Eurasian Migratory Waterbirds)
“Il rafforzamento delle attività di tutela delle specie e degli habitat a rischio ha finora raggiunto risultati positivi in Italia, ma per contribuire in maniera più incisiva alla realizzazione degli obiettivi UE 2020-2030 è necessario aggiornare la Strategia Nazionale per la Biodiversità – spiega Stefano Raimondi, coordinatore dell’ufficio Aree Protette e Biodiversità di Legambiente – Un percorso che sia il più possibile condiviso, adeguatamente finanziato, cogliendo l’opportunità del PNRR, e aperto al confronto tra istituzioni e parti interessate, prevedendo l’integrazione con strategie nazionali e comunitarie quali Farm to Fork, Strategia Forestale Nazionale e Piano nazionale integrato energia e clima. Il nostro report “Avifauna a rischio” – osserva ancora Raimondi – vuole porre la giusta attenzione sull’avifauna che per caratteristiche di contattabilità, diffusione e visibilità ci restituisce informazioni molto utili per definire lo stato di conservazione degli ecosistemi. La promozione degli ambienti che ospitano l’avifauna migratoria risponde peraltro alla Nuova Strategia UE sulla Biodiversità che chiede agli Stati membri di attivarsi per migliorare lo stato delle specie protette dalle Direttive Habitat e Uccelli e fermare la perdita di capitale naturale in tutto il continente”.
Foto di @Loris Pietrelli