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Blue Lakes all’Osservatorio Permanente per gli Utilizzi Idrici con una sessione dedicata all’inquinamento da microplastiche da acque interne

Nell’ambito del progetto LIFE Blue Lakes, prosegue l’attività del Working Panel (azione B6) coordinata dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale (ABDAC) che ha individuato l’Osservatorio Permanente per gli Utilizzi Idrici (OPUI) dell’ABDAC quale sede principale del Working Panel, istituendo nello stesso un’apposita sezione per le attività di Progetto. Nella riunione dell’OPUI del 15 Dicembre, coordinata da ABDAC, ampio spazio è stato dedicato allo stato di avanzamento del progetto con la partecipazione di Legambiente, coordinatore generale di Progetto, e dei partner dell’ENEA e dell’Università Politecnica delle Marche. “Gli interventi hanno illustrato le impostazioni metodologiche ed i primi risultati delle attività di progetto relative al monitoraggio delle microplastiche nei laghi e alle soluzioni tecnologiche ed operative per i gestori del servizio idrico integrato (acquedotti-fognature-depuratori) – ha dichiarato Leonardo Gatta, Project manager di Blue Lakes per ABDAC – al fine di poter ricevere nei prossimi incontri dei feedback dagli attori dell’OPUI in qualità di soggetti deputati ai processi di governance dell’acqua.”

“Con l’intervento presso l’Osservatorio abbiamo avviato un percorso importante –  conclude Giorgio Zampetti, direttore Generale di Legambiente – che vede redazione del Libro Bianco (Lake White Paper) finalizzato all’inserimento all’interno della normativa europea e nazionale, delle microplastiche come parametro da monitorare anche nelle acque interne, così come già avviene per le acque marine. Ci sono già occasioni importanti in cui portare questa proposta come la revisione della direttiva 2000/60 e delle direttiva 91/271 sulla depurazione, e non mancheranno occasioni per proporlo anche  livello nazionale. Per questo avvieremo momenti di confronto analoghi anche presso le altre autorità di distretto e nei confronti delle istituzioni nazionali, a partire da Ministero dell’Ambiente e Ispra”.
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