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Sul Trasimeno un punto su sei “fuori dai limiti”. Piediluco supera la prova Il progetto Life Blue Lakes e i dati sulle microplastiche

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Il monitoraggio della Goletta dei Laghi di Legambiente in Umbria
Sul Trasimeno un punto su sei “fuori dai limiti”. Piediluco supera la prova
Il progetto Life Blue Lakes e i dati sulle microplastiche
Legambiente, appello all’Unione dei Comuni: “Sono anni che segnaliamo criticità sulla depurazione. Risolvere definitivamente i problemi di depurazione deve essere la priorità nell’agenda politica”

 

Su sei punti monitorati nel lago Trasimeno, quello in corrispondenza del depuratore Le Pedate è risultato fortemente inquinato. Entro i limiti, invece, tutti e tre i punti campionati sul lago di Piediluco.
È questo, in estrema sintesi, il bilancio del monitoraggio microbiologico realizzato in occasione della tappa umbra, sul Trasimeno ed a Piediluco, da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani.
I risultati del monitoraggio sono stati presentati questa mattina a Perugia, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Maurizio Zara, Presidente di Legambiente Umbria, Brigida Stanziola, Direttrice di Legambiente Umbria e Raffaele Mascia, direttore del dipartimento territoriale Umbria Nord di Arpa Umbria, insieme ai tecnici e ai volontari.
“Con le analisi della Goletta dei Laghi vogliamo mettere in luce situazioni critiche che sfuggono ai controlli tradizionali – dichiara Maurizio Zara, Presidente di Legambiente Umbria – Infatti le foci dei torrenti, gli scarichi e le canalizzazioni che arrivano al lago, sono i veicoli principali di
contaminazione batterica di origine fecale, dovuta spesso all’insufficiente depurazione degli scarichi civili. Ed è quello che hanno confermato anche quest’anno i campionamenti della tappa umbra. Situazioni spesso cronicizzate, che segnaliamo ormai da anni, e che devono essere affrontare con urgenza, per garantire che la qualità dell’acqua sia all’altezza degli standard imposti dalle Direttive Europee e delle aspettative di residenti, turisti e attività economiche locali. Se vogliamo preservare i nostri laghi, l’azione delle amministrazioni e dei cittadini deve andare nella stessa direzione, ossia verso una migliore efficienza degli impianti di depurazione, e una maggiore diffusione di stili di vita più sostenibili”.
Nel rispetto delle restrizioni per il distanziamento fisico imposte dalla pandemia, la 15esima edizione di Goletta dei Laghi quest’anno sta vivendo di una formula inedita all’insegna della partecipazione attiva dei cittadini, con più spazio a citizen science e territorialità. La missione di Goletta dei Laghi resta però sempre quella di non abbassare la guardia sulla qualità delle acque e rilevare le principali fonti di criticità per gli ecosistemi lacustri: gli scarichi non depurati e inquinanti, la cementificazione delle coste, la captazione delle acque, l’incuria e l’emergenza rifiuti, in particolare l’invasione della plastica, che non riguarda soltanto mari e oceani, ma anche fiumi e laghi.
Partner di Goletta dei Laghi 2020 sono CONOU, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner della campagna è invece La Nuova ecologia.

I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SUL TRASIMENO E SUL LAGO DI PIEDILUCO
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri.
Il monitoraggio delle acque del Lago Trasimeno e del Lago di Piediluco è stato eseguito gli scorsi 20 e 21 luglio da tecnici e volontari di Legambiente.
L’ufficio scientifico dell’associazione si occupa della loro formazione e del loro coordinamento. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I campioni prelevati al Lago Trasimeno e di Piediluco sono stati analizzati dal laboratorio certificato EuroLab s.a.s di Torgiano (Pg).
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e
decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
Sul Trasimeno sono sei i punti campionati, due a Castiglione del Lago, presso il torrente Anguillara e il torrente Paganico, uno a Tuoro sul Trasimeno, la foce del fosso Macerone, due a Passignano sul Trasimeno, il canale del depuratore tra Tuoro e Passignano e il punto presso Via Marchini, e un punto a Magione, nei pressi del canale proveniente dall’abitato di Montebuono che è stato possibile raggiungere solo grazie al supporto dei componenti della Cooperativa dei Pescatori del Trasimeno sempre disponibili ad accompagnare i tecnici in barca. Dei punti campionati solo uno è risultato fuori dai limiti alle analisi, ovvero quello del canale di scarico del depuratore tra Tuoro e Passignano, in località Le Pedate.
All’atto del campionamento i tecnici, che prendono nota anche della presenza di rifiuti, hanno rilevato una cospicua presenza di rifiuti abbandonati, specie presso la foce del torrente Anguillara. I tecnici riportano: “nell’area pic nic in prossimità del punto, i cestini strabordano e a terra sono presenti numerosi sacchi della spazzatura”. Ricordiamo che la permanenza nell’ambiente dei rifiuti e la loro successiva disgregazione è la prima causa di arrivo di microplastiche a lago.

“La situazione de Le Pedate non è più tollerabile – dichiara ancora il Presidente di Legambiente Umbria, Zara – è dal 2013 che denunciamo elevati parametri microbiologici a causa dello scarso funzionamento del depuratore. I comuni sul Trasimeno devono fare della qualità delle acque e degli ecosistemi il loro fronte d’impegno principale. Il comprensorio del Trasimeno, ad altissima
vocazione turistica – continua Zara – non può continuare ad ignorare i problemi legati alla cattiva depurazione. Non solo va adeguato definitivamente il depuratore de Le Pedate, ma devono essere risolte le tante criticità legate alla depurazione. Al Trasimeno persistono vari problemi di collettamento delle abitazioni alla rete fognaria o a vasche settiche non adeguatamente manutentate. Queste sono le opere infrastrutturali di cui ha bisogno la nostra Regione per salvaguardare i laghi, i fiumi, le nostre risorse idriche e l’economia dei territori. Ogni anno ci ritroviamo a lanciare inascoltati lo stesso appello agli amministratori: intervenire in maniera definitiva, avviando così una nuova stagione per i nostri laghi.”

PIEDILUCO SUPERA LA PROVA MICROBIOLOGICA MA PERMANGONO PROBLEMI
Sul lago di Piediluco sono tre i punti campionati, alla foce del Rio Fuscello, il canale a sinistra del rio Medio Nera, presso il braccio Ponticelli, e il Velino all’ingresso a lago. Tutti e tre sono risultati entro i limiti di legge. Anche per i campionamenti a Piediluco è stato fondamentale il coinvolgimento del comitato pescatori No kill che hanno messa a disposizione un’imbarcazione.
Sebbene il lago di Piediluco supera la prova microbiologica, i problemi, anche questi ormai cronici, permangono.
“È importante contenere l’eutrofizzazione del lago, riducendo quindi la quantità di sostanze organiche provenienti principalmente dall’industria agricola e dalla troticoltura – sottolinea Gianni Di Mattia dal circolo Verde Nera di Legambiente – Vanno inoltre monitorati e mitigati gli effetti dell’escursione del livello del lago che dipendendo dalla sua natura di bacino idroelettrico e che possono causare smottamenti e minare la stabilità del centro abitato di Piediluco. Esiste dal 2007, il piano Stralcio, una serie di provvedimenti rivolti prevalentemente ad orientare l’azione degli enti territoriali del bacino e che prevede la collaborazione tra la Lazio e Umbria per affrontare il problema di eutrofizzazione del lago. È evidente però che il Piano è finito, dimenticato in qualche cassetto, visto che di fatto, non è mai partito”.

“Occorre impegno di tutti affinché il lago di Piediluco – conclude Di Mattia – diventi un laboratorio di rilevanza nazionale per una corretta gestione, garantendo una produzione energetica rinnovabile ma al contempo una corretta gestione della risorsa acqua, con interventi di lotta all’inquinamento, di fruizione turistica e sportiva condivisi con le comunità del territorio”.

LIFE BLUE LAKES AL TRASIMENO PER PREVENIRE E RIDURRE LA PRESENZA DI MICROPLASTICHE
Nei giorni scorsi ha preso avvio al Trasimeno anche il monitoraggio delle microplastiche nell’ambito del Progetto LIFE Blue Lakes (LIFE18 GIE/IT/000813). Finanziato dal Programma LIFE e co-finanziato da PlasticsEurope, il progetto ha come capofila e coordinatore Legambiente, mentre Arpa Umbria, Autorità di Bacino dell’Italia Centrale, ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, Global Nature Fund, Lake Constance Foundation e l’Università Politecnica delle Marche completano il partenariato. Obiettivo di Blue Lakes è quello di ridurre e prevenire la presenza di questi inquinanti invisibili attraverso una serie di azioni che coinvolgeranno istituzioni, enti e autorità locali, aziende e cittadini, con azioni mirate sui laghi di Garda, Bracciano e Trasimeno in Italia, e sui laghi di Costanza e Chiemsee in Germania.
“Nel corso delle ultime edizioni della Goletta dei Laghi – dichiara Brigida Stanziola, direttrice di Legambiente Umbria – la nostra associazione ha avviato insieme ad ENEA, dei monitoraggi specifici sulle microplastiche delle acque interne, poco studiate finora per questo aspetto, intervenendo su un gran numero di laghi, che oggi ci forniscono la base di dati da cui partire per costruire consapevolezza sulla portata del fenomeno. I primi dati che abbiamo diffuso sono quelli relativi al lago di Garda, Trasimeno e Bracciano, su cui lavorerà in questi anni il progetto Blue Lakes con azioni territoriali mirate. Dall’altro canto è però importante che si estenda anche per laghi e fiumi, il ruolo di indicatori della qualità delle acque alle particelle di plastica”.
LIFE Blue Lakes concentrerà le sue azioni sui tre laghi italiani e due tedeschi per progettare e sperimentare protocolli standard su aree pilota e azioni di promozione e diffusione di buone pratiche da estendere, successivamente, anche ad altre comunità lacustri italiane ed europee. Tra queste, ad esempio, ci sarà la stesura della Carta del Lago in collaborazione con le amministrazioni, gli enti e le associazioni locali, uno strumento volontario che suggerirà tra l’altro limiti di scarico, programmi di monitoraggio, miglioramento dei processi di trattamento delle acque reflue, indicazioni per la riduzione dell’impatto derivante dalle aziende e dalle famiglie e suggerimenti su iniziative di sensibilizzazione per i residenti.