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Vietata la plastica monouso: la direttiva SUP da oggi in vigore anche in Italia

Addio a piatti, posate, bicchieri in plastica, ma anche cotton fioc e bastoncini per i palloncini.

Il 2022 apre con l’entrata in vigore della direttiva europea Single Use Plastics che ha l’obiettivo di ridurre la plastica monouso, non biodegradabile, non compostabile e prodotti in plastica anche “oxo-degradabile”, ovvero le materie plastiche contenenti additivi che attraverso l’ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microplastica.

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Le misure della rivoluzione Green europea che da oggi interessano anche l’Italia “sono volte a prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e in particolare sulla salute  umana, nonché a promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo alla riduzione della produzione di rifiuti, al corretto funzionamento del mercato e promuovendo comportamenti responsabili rispetto alla corretta gestione dei rifiuti in plastica”.

Il presidente di Legambiente Stefano Ciafani: “E’ un importante passo avanti e la prima azione green di questo inizio 2022. Non dimentichiamo che il nostro Paese è da tempo all’avanguardia e leader nella lotta alla plastica monouso e nel contrastare il marine litter con norme nazionali, come ad esempio il divieto dei sacchetti di plastica e dei cotton fioc non biodegradabili e non compostabili e il divieto all’uso di microplastiche nei prodotti cosmetici da risciacquo, riprese poi dalla direttiva europea. Ma nella lotta alla plastica monouso non bisogna abbassare la guardia, anzi l’impegno per ridurla da qui ai prossimi anni, promuovendo sempre di più il riutilizzabile, dovrà continuare con più forza e determinazione di prima anche perché con la pandemia, purtroppo, sono tornati prepotentemente gli oggetti di plastica usa e getta”.

Sarà vietata anche la vendita di contenitori e altri articoli realizzati in polistirene espanso e di alcuni attrezzi da pesca contenenti plastica. Il divieto non si applica invece  ai prodotti biodegradabili e compostabili con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40% e, dal 1° gennaio 2024, superiori almeno al 60%. Per chi immetterà sul mercato o venderà prodotti non conformi sono previste multe che andranno da 2.500 a 25.000 euro. Ma gli effetti del decreto non saranno così repentini. Per esercenti e produttori, sarà infatti possibile usare le scorte esistenti fino ad esaurimento.

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Per combattere lo strapotere dell’usa e getta in plastica – conclude Ciafani –  è importante puntare su tre azioni: favorire una drastica e concreta riduzione, attraverso un’applicazione efficace della direttiva; sensibilizzare le persone ad adottare comportamenti e stili di vita più sostenibili ricordando che la dispersione di plastica nell’ambiente può causare seri danni anche alla biodiversità. Infine, è fondamentale promuovere una filiera industriale che punti sempre più sulla chimica verde e sui materiali compostabili, laddove non è possibile escludere i prodotti monouso, come prevede giustamente il decreto di recepimento della direttiva in Italia, come è già avvenuto in alcune parti d’Italia dove sono state riconvertite le produzioni, rivitalizzando anche siti industriali dismessi”.