Quadro meteo-climatico e stato della risorsa nelle Regioni del Distretto al centro dell’Osservatorio sull’utilizzo idrico riunito oggi a Roma
Download fileD’Angelis: “Necessario rivedere i tempi di ritorno delle piene”
Si è svolto oggi in modalità videoconferenza e, per la prima volta dopo quasi due anni anche con alcune presenze in sala, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, la riunione dell’Osservatorio permanente sull’utilizzo idrico. Nel corso dell’incontro è stato fornito, a cura del Irsa-Cnr, il quadro d’insieme delle condizioni climatiche e idrologiche del Distretto aggiornato a ottobre 2021, lo stato della risorsa e il trend evolutivo delle aree con criticità idrica, a cura delle Regioni del Distretto e dei gestori del sistema idrico, la tendenza previsionale meteorologica di Distretto, a cura del Dipartimento di Protezione civile nazionale. L’appuntamento è stato inoltre l’occasione per presentare il terzo numero del Bollettino informativo dell’Osservatorio, che questa volta, tra l’altro, introduce due novità di significativo interesse per l’ulteriore sviluppo che potranno avere: la sintesi delle azioni di contrasto associate allo scenario di severità e una ulteriore implementazione delle analisi delle precipitazioni di livello nazionale, a cura della Protezione civile, con riguardo all’estensione delle analisi stesse anche all’anno idrologico.
Ad aprire i lavori è stato il Segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale Erasmo D’Angelis, il quale ha posto il tema di come integrare e rafforzare le conoscenze tecniche e scientifiche dei soggetti che compongono l’Osservatorio e aumentare progressivamente l’efficacia del coordinamento nelle attività di monitoraggio dello stato della risorsa idrica e dello stato di salute del sistema idrico. D’Angelis ha anche sottolineato la necessità di “fare i conti” con i tempi di ritorno delle piene, le cui stime risalgono ormai a un secolo fa e che a causa dei cambiamenti climatici in atto sono da ridefinire: “Dobbiamo affrontare insieme questo tema e ragionare sulle modalità per aggiornare la metodologia di calcolo”.
A fornire il quadro d’insieme delle condizioni climatiche e idrologiche del Distretto è stato Emanuele Romano, dell’Irsa-Cnr, il quale ha sottolineato che le precipitazioni del mese di settembre sono risultate “generalmente inferiori alla media” su tutto il Distretto, mentre quelle del mese di ottobre “sono risultate inferiori alla media sul versante tirrenico e superiori alla media sul versante adriatico, ma tutte all’interno della «normalità» statistica”. Rispetto al lasso temporale 6-9 mesi le precipitazioni cumulate sono risultate invece “fortemente deficitarie”. Per quanto riguarda le portate di corsi d’acqua superficiali, queste risultano significativamente inferiori alla media di lungo periodo in alcune stazioni dell’Umbria e dell’Abruzzo ubicate lungo la dorsale carbonatica su scale temporali di 1, 3 e 6 mesi. Per scale di aggregazione maggiori (12 mesi) le portate sono generalmente nella norma. Va precisato, tuttavia, che l’effetto delle precipitazioni autunnali superiori alla media nel versante adriatico del Distretto hanno mitigato in maniera netta il livello di criticità registrato a settembre nell’area nord-est del Distretto con particolare riferimento al territorio della Regione Marche.
In questo quadro le misure di contrasto ai cambiamenti climatici e di efficientamento del sistema idrico sono determinanti per i futuri sviluppi del sistema di gestione della risorsa sia idrica in termini di capacità di soddisfacimento dei fabbisogni sia di tutela del patrimonio idrico e dell’ecosistema ad esso connesso, ed è per questo che nel Bollettino Informativo dell’Osservatorio presentato oggi accanto allo “scenario di severità idrica distrettuale” è stata inserita una tabella di sintesi delle misure e degli interventi tipologicamente suddivisi in emergenziali e di medio e lungo termine.
La riunione odierna è servita anche a fornire un quadro dettagliato delle singole aree regionali del Distretto.
Nelle Marche si segnala per lo più una severità idrica bassa o nella norma, fuorché in parte delle province di Fermo e Ascoli Piceno, dove è invece alta “permanendo gli effetti di rilevante riduzione di portata presso alcune sorgenti (Foce di Montemonaco) o scomparsa delle stesse a seguito del sisma del 2016”. Severità idrica bassa o media si registra complessivamente anche in Abruzzo mentre, per quanto riguarda l’Umbria, viene segnalato che se si prende in considerazione il periodo gennaio 2021 – ottobre 2021 c’è “un deficit di circa il 32% rispetto alla media storica, dovuto al decremento medio delle precipitazioni intorno al 50% nel periodo febbraio – ottobre 2021”. Quadro complessivamente di severità basso o non critico anche nel Lazio.
Il dirigente dell’Area risorsa idrica dell’Autorità, Pietro Ciaravola, ha fornito ai partecipanti all’Osservatorio gli ultimi aggiornamenti relativi anche ad altri progetti dell’ente, a cominciare dal ReSTART, dedicato a una ricostruzione in sicurezza dal punti di vista sismico e anche idrogeologico dei 138 Comuni colpiti dai terremoti del 2016 e 2017: “Abbiamo già installato 13 delle nuove 15 stazioni meteo previste in quest’area ed entro la fine dell’anno saranno installate anche le ultime due e completeremo il quadro delle stazioni”. A illustrare i dettagli del Bollettino informativo dell’Osservatorio è stato invece Emanuele Sillato, sempre dell’Area risorsa idrica dell’Autorità, il quale ha anche sottolineato l’importanza delle due novità introdotte con questo numero di fine anno.
Prima dell’illustrazione del quadro meteo-climatico e dello stato della risorsa nelle Regioni del Distretto, nel corso dell’incontro è stato inoltre offerto un focus sulle attività e le tecnologie messe in campo nel progetto europeo “Life Blue Lakes” per il monitoraggio delle microplastiche attraverso una sperimentazione nelle acque lacuali.
La prossima riunione dell’Osservatorio è prevista per la fine del mese di gennaio. Il terzo numero del Bollettino e tutti i documenti e le relazioni presentate nel corso dei lavori odierni sono consultabili nell’apposita sezione del sito web dell’Autorità.