Biorepack e la filiera virtuosa degli imballaggi in bioplastica
E’ nato ufficialmente Biorepack, il settimo consorzio di filiera all’interno del sistema Conai per il riciclo organico e la gestione a fine vita degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile. Costituito a Roma il 26 novembre 2018 da sei tra i principali produttori e trasformatori di bioplastiche (Ceplast, Ecozema-Fabbrica Pinze Schio, Ibiplast, Industria Plastica Toscana, Novamont e Polycart), il nuovo
consorzio di filiera è un grande passo avanti nella creazione di un’economia circolare.
Gli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile d’ora in avanti potranno essere riciclati con la raccolta della frazione organica dei rifiuti e trasformati, con specifico trattamento industriale, in compost o biogas. La nascita di una vera e propria filiera virtuosa di cui il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha parlato durante l’interrogazione parlamentare della deputata Rossella Muroni alla Camera, relativa all’incremento della plastica monouso durante la pandemia da Covid-19.
Il ministro ha citato alcuni importanti numeri della filiera delle bioplastiche: “256 aziende con 600 addetti, 700 milioni di fatturato, un consumo italiano intorno a 90mila tonnellate di bioplastiche”. Ha poi spiegato che “dobbiamo spingere perché diminuisca il consumo dell’usa e getta e fare in modo che il materiale sia recuperabile. Le bioplastiche sottraggono non meno di 120 mila tonnellate di plastiche non recuperabili, liberando altra economia circolare per circa 500 mila tonnellate all’anno di compost. Nell’ambito della Direttiva SUP (Single use plastics) il dicastero sta negoziando con l’Unione europea il riconoscimento della filiera italiana delle bioplastiche quale elemento di sviluppo dell’economia circolare”.
In sinergia con Cic, il consorzio del compost, potranno nascere spunti decisivi anche sull’eco-design dei prodotti e potranno ridursi fortemente i conferimenti di materiali non compostabili nella FORSU, facilitandone così la lavorazione e il riciclo.
“Si tratta di un progetto concreto di economia circolare, aperto a tutti gli operatori della filiera, compresi gli utilizzatori e i compostatori”, ha dichiarato Marco Versari, eletto presidente pro tempore del Consorzio. “Questa iniziativa”, ha aggiunto, “consentirà alla filiera delle bioplastiche una migliore gestione dei propri imballaggi, ai cittadini di riconoscere tali materiali e conferirli correttamente nella raccolta dell’umido domestico e all’Italia di incrementare i risultati di riciclo raggiunti nel settore dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggi».