Rimuovere i rifiuti da mare, laghi e fiumi non è più reato. Salvamare è legge
Chi raccoglie i rifiuti abbandonati in acqua non commetterà più reato. Grazie alla legge Salvamare da oggi li potrà depositare gratuitamente nelle isole ecologiche appositamente approntate a cura delle Autorità portuali. La legge, approvata con 198 voti favorevoli, nessun contrario e 17 astenuti, dà la possibilità a cittadini e pescatori di diventare parte attiva nel recupero e smaltimento dei rifiuti di plastica che inquinano le nostre acque.
E tutto ciò vale anche per laghi, fiumi e lagune.
Prima non era possibile e si commetteva reato perché i rifiuti pescati accidentalmente in mare o prodotti dall’attività di pesca sono considerati speciali, dunque soggetti a una procedura di raccolta e smaltimento complessa dal punto di vista burocratico. Quindi, la cosa più semplice da fare era quella di rigettarli in mare, adesso con la legge Salvamare potranno essere portati nei porti per lo smaltimento e i pescherecci potranno ottenere un certificato ambientale.
„L’importante ruolo dei pescatori nella lotta ai rifiuti è da sempre al centro della nostra attività e negli ultimi anni abbiamo attivato tanti progetti sperimentali di fishing for litter, con una bella collaborazione tra Legambiente e le cooperative di pescatori, per dimostrare l’importanza di questa azione. Oggi finalmente è stata approvata in via definitiva la Legge Salvamare, che per troppo tempo era rimasta ferma in Senato, dopo l’approvazione alla Camera del 2019. La possibilità di riportare a terra i rifiuti recuperati in mare accidentalmente dai pescatori è un importantissimo e concreto passo avanti nella lotta all’inquinamento da rifiuti e, in particolare, da plastica, visto che il Mar Mediterraneo è tra le aree con la più alta concentrazione di microplastiche al mondo“. Così Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, commenta l’approvazione definitiva in Senato della Legge Salvamare, presentata nel 2018 dall’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa, e continua: „Accompagnata da misure altrettanto essenziali nella prevenzione del fenomeno, quali l’educazione ambientale e le attività di sensibilizzazione nelle scuole e tra i cittadini, e da un adeguato supporto alla filiera di raccolta a terra, può rappresentare senza alcun dubbio una svolta nella salvaguardia dell’ambiente e nella promozione dell’economia circolare“.
Continuiamo con maggior forza le nostre campagne di sensibilizzazione, di informazione, di partecipazione organizzate da cittadini volenterosi con l’aiuto dello Stato. Da oggi l’Educazione Ambientale entra prepotentemente in tutte le scuole italiane. Prima era possibile, ma non obbligatorio. Da adesso si. Inoltre, tutte le scuole dovranno fare raccolta differenziata.
No plastic and microplastics, Just waves!